Il Complesso Osservanza

Il Complesso Osservanza

Nota storica

Osservanza oggi

Nota storica

Nota storica

La struttura ospedaliera

Il primo vero ospedale psichiatrico imolese, il cosiddetto “Asilo” (ex nosocomio Luigi Lolli), venne aperto nel 1844 ed ospitava circa 80 posti letto.
In seguito all’interessamento del Dott. Luigi Lolli nel 1869 venne iniziata la costruzione di un nuovo manicomio omonimo che ben presto, sulla base delle continue richieste di ricovero provenienti dalla provincia di Bologna, dalla Romagna e da altre parti d’Italia, risultò essere insufficiente (all’epoca era in grado di accogliere circa 800 posti letto). Fu così che sul terreno dell’orto denominato “Osservanza”, di proprietà̀ dell’Ospedale ed a ridosso del convento quattrocentesco dei Frati Osservanti (da cui ne deriva il nome), il dott. Lolli decise di costruire un manicomio detto di “complemento”. I lavori cominciarono nel 1881 e proseguirono senza interruzione fino al compimento, nel 1890. Progettista dell’impianto generale e dei primi fabbricati fu l’ingegnere imolese Felice Orsini.

I fabbricati dell’ospedale

Prendendo spunto prevalentemente dagli schemi proposti dall’architettura francese, il manicomio dell’Osservanza, in origine, era costituito dai seguenti fabbricati:

  • n. 6 padiglioni per il ricovero di varie categorie di alienati;

  • n. 1 padiglione per i servizi generali e di cucina e guardaroba;

  • n. 1 edificio destinato agli ambulatori;

  • lavanderia e asciugatoio a vapore;

  • officine, botteghe artigianali per i lavoranti, alloggio per il direttore, case per medici ed impiegati.

Il progetto dell’ingegnere Felice Orsini (1890)
Disegno di Felice Orsini (1885)
Planimetria del complesso nel 1903

Foto aerea della prima metà del ‘900

Le principali trasformazioni del complesso nella seconda metà del ‘900

L’ampliamento del ‘900

In considerazione del fatto che il numero dei ricoveri dei malati era in continuo aumento, il Consiglio Provinciale decise di acquisire il manicomio dell’Osservanza di Imola, che fu considerevolmente ampliato in una vasta area di terreno divenendo così, nei primi anni del ‘900, uno dei più importanti manicomi d’Italia, capace di contenere oltre 1000 pazienti, esteso su un’area di circa 14 ettari, compresa la parte di terreno destinata alla colonia agricola, di circa 5 ettari. I vari padiglioni, disposti simmetricamente e tra loro paralleli erano circondati da ampi prati e giardini

Il complesso dell’Osservanza continuò a subire modifiche nel corso degli anni nel tentativo di divenire sempre più capiente e funzionale. Nei primi anni Sessanta, grazie ad una serie di imponenti lavori di ristrutturazione e nuove costruzioni, il manicomio aumenterà decisamente la capacità di posti letto migliorando nel contempo le condizioni di vita dei degenti.

Nella seconda metà del ‘900 il complesso, pur mantenendo inalterato l’impianto generale, subì alcune significative trasformazioni, in particolare:

  • i bagni pubblici furono demoliti, tutti i padiglioni furono dotati di servizi igienici; al posto dei bagni pubblici nel 1963 fu edificata una chiesa a servizio del complesso manicomiale (oggi non più utilizzata per il culto);

  • nella zona della colonia agricola venne demolito un edificio utilizzato come dormitorio per i braccianti che lavoravano all’interno del complesso;

  • la lavanderia originaria venne bombardata durante la seconda guerra mondiale e fu edificato un nuovo edificio con criteri più moderni;

  • la portineria di ingresso fu completamente trasformata, spostando l’accesso nella zona centrale e creando un fronte monumentale verso la città, che inglobava anche la facciata dell’adiacente cappella di S. Maria delle Grazie;

  • nel 1967 venne edificata la “Villa dei Fiori”, reparto di diagnosi e cura di tipo innovativo rispetto al manicomio tradizionale (edificio poi demolito nel 2010);

  • nel nucleo storico del manicomio vennero edificati dei corpi di collegamento ad un piano tra i padiglioni ottocenteschi.

Provvedimenti di tutela sul complesso

Nota storica

La Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara si è interessata più volte al Complesso dell’Osservanza, valutando che il compendio immobiliare fosse meritevole di tutela e controllo.

Il Decreto di Vincolo sul complesso del 30/04/2004, ai sensi dell’Art. 2 del D.Lgs. 490/1999, a rettifica del precedente provvedimento, è il documento fondamentale che norma la tutela dell’intera area ed i criteri da utilizzare per il restauro e il risanamento conservativo per ogni singolo manufatto, consentendo la demolizione dei soli edifici incongrui.

Il vincolo storico apposto dalla Soprintendenza insiste su tutto il perimetro del complesso, ivi comprese le aree esterne, in virtù dell’impianto storico ancora perfettamente conservato.

Planimetria del Complesso con perimetro del vincolo della Soprintendenza

Osservanza oggi

Osservanza oggi:

individuazione territoriale e stato attuale

Individuazione territoriale

Il compendio dell’Osservanza si trova nel quadrante sud di Imola immediatamente a ridosso del centro storico e rappresenta per la città e per l’intero Circondario un fulcro per la riqualificazione urbana e territoriale per il suo unico valore storico‐testimoniale, urbanistico e ambientale e per la sua posizione strategica di cerniera tra il centro della città, il sistema dei trasporti (stazione ferroviaria, casello autostradale e le principali direttrici viarie nord/sud ‐ Selice/Montanara ed est/ovest ‐ Emilia), l’Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari e l’esteso parco pubblico delle Acque Minerali.

Il Comune ha individuato sin dal 1999 il complesso dell’Osservanza come “Ambito del Territorio urbanizzato da assoggettare a Riqualificazione Urbana” ai sensi della L.R. 19/1998, definendo come obiettivo strategico la riqualificazione e il riuso del grande patrimonio storico e ambientale in esso ricompreso.

E’ ubicato all’interno di un grande isolato urbano all’interno del quale sono presenti alcune importanti strutture di interesse pubblico e sociale:

  • la “Residenza Anziani Venturini” e la “Casa Cassiano Tozzoli” per i degenti di Alzheimer;

  • il Convento dei Frati dell’Osservanza;

  • il Polo scolastico “G. Rodari”;

  • l’omonimo teatro comunale.

Localizzazione del complesso Osservanza

L’area e gli interventi realizzati negli anni

L’area della parte storica del Complesso si estende attualmente su una superficie catastale di circa 9,5 ettari; nell’area sono dislocati complessivamente 32 edifici, tra i quali i principali sono i padiglioni storici con la caratteristica forma a C, oltre ad altri fabbricati di differente tipologia e dimensione.

Rispetto al momento in cui sono terminate le funzioni prettamente sanitarie del complesso (fine anni ’90), la Società Osservanza (ad oggi incorporata da CON.AMI), a partire dalla sua costituzione nel 2004, ha completato i seguenti interventi:

  • demolizione dei fabbricati considerati incongrui rispetto al vincolo storico-testimoniale;

  • creazione di 4 parcheggi ad uso pubblico (per complessivi 320 posti) ubicati lungo il perimetro del Complesso;

  • controllo, manutenzione e messa in sicurezza dei coperti dei fabbricati non attualmente ristrutturati o in uso;

  • realizzazione di pannellature di protezione delle aperture dei fabbricati non attualmente ristrutturati o in uso;

  • completa riqualificazione urbana degli spazi esterni (strade, percorsi ciclo‐pedonali, sistema di illuminazione pubblica, arredo urbano, giostre per bambini e attrezzature ludico sportive, sottoservizi) e contestuale completa riapertura dell’area alla fruizione pubblica;

  • restauro degli edifici ex Chiesa (ad uso auditorium/centro culturale), ex “Altro Caffè” (ora bar‐ristorante), ex Portineria, ex Chiosco/pista da ballo;

  • mappatura e riqualificazione completa del patrimonio arboreo e arbustivo del Complesso (caratterizzato da oltre 330 alberi ad alto fusto) e risistemazione delle aree verdi, interamente fruibili per una superficie di circa 6 ettari.

L’apertura alla cittadinanza

Il Complesso dell’Osservanza, dall’anno della sua riapertura al pubblico (giugno 2016) ad oggi, è stato teatro di innumerevoli iniziative musicali, culturali, aggregative e anche di attività di progettazione partecipata sul futuro sviluppo dell’area, fra cui l’iniziativa “Osservanza Quartiere Futuro”, organizzata dal Comune di Imola. Rappresenta, per il suo vastissimo patrimonio di aree verdi, un’importante risorsa ed un luogo centrale per l’aggregazione della città di Imola.

Nel 2022 è subentrata la possibilità di candidare, da parte del CON.AMI/Comune di Imola, nell’ambito del PNRR – Misura Piani Integrati – M5C2 ‐ Investimento 2.2 – un insieme articolato di interventi di riqualificazione di immobili, in chiave moderna ed ecosostenibile, volti a definire all’interno del Complesso storico una pluralità di funzioni ad alto valore sociale.

Sono inoltre in corso di sviluppo sull’area progetti con attuatori differenti dal Consorzio CON.AMI, come la realizzazione di un campus universitario a cura dell’Università di Bologna, che coinvolge complessivamente quattro padiglioni per alloggi studenteschi, aule e servizi formativi.

Un percorso variegato che continuerà ad apportare valore, cultura e socialità nella città e nel territorio.